demenza mista

La demenza mista è caratterizzata dalla presenza simultanea nel cervello di anormalità distintive di diversi tipi di demenza.
Nella forma più comune di demenza mista, i depositi di proteine anormali associati alla malattia di Alzheimer sono presenti a livello cerebrale insieme ad alterazioni dei vasi sanguigni tipici della demenza vascolare.
In altri casi la neuropatologia della malattia di Alzheimer è presente in associazione ai corpi di Lewy. In alcuni casi, una persona potrebbe presentare anomalie cerebrali legati a tutte e tre queste patologie.

Studi recenti suggeriscono che la demenza mista è più comune di quanto si pensasse.

I sintomi che si presentano sono molto variabili e dipendono dai cambiamenti cerebrali in atto e dalle regioni cerebrali colpite. In molti casi, i sintomi possono essere simili o addirittura indistinguibili da quelli della malattia di Alzheimer o un altro tipo di demenza.
La demenza mista è raramente diagnosticata nel corso della vita; tale diagnosi viene effettuata dopo la morte con una autopsia del cervello.
Alla maggior parte delle persone le cui autopsie hanno evidenziato una demenza mista, in vita era stata diagnosticata la malattia di Alzheimer.

A lato delle demenze causate da lesioni irreversibili del cervello, esistono altre forme di demenze dovute a cause reversibili, come depressione, deficit vitaminici, dismetabolismo, distiroidismo, patologie endocrinologiche, patologie cerebrali, alcune forme tumorali, abuso di droghe ed alcol, cause infettive che sono trattate tempestivamente sono passibili di miglioramento clinico ed in alcuni casi di restitutio.
La diagnosi di demenza si basa innanzitutto su una attenta raccolta dell’anamnesi, alla ricerca della fenomenologia di deterioramento psichico che è peculiare per ogni tipo di demenza; inoltre, è essenziale eseguire un approfondito esame neurologico, indagini di laboratorio e strumentali ed i test neuropsicologici specifici per i differenti domini cognitivi.

Ciò malgrado la diagnosi esatta è resa difficile dalla presenza di sintomi comuni nelle diverse forme di demenza, per cui si rende necessaria una valutazione da parte di un dico specialista (Geriatra/Neurologo) ed in casi selezionati anche di un Neurochirurgo.
Una diagnosi esatta è condizione essenziale per un approccio terapeutico appropriato, tenendo comunque conto che nelle forme primitive, e principalmente nella malattia di Alzheimer, non si dispone al presente di terapie in grado di bloccare la progressione della demenza.
Tuttavia il ricorso odierno a terapie farmacologiche e riabilitative riesce ad apportare temporanei miglioramenti delle disabilità che si traducono in un migliore livello di vita del paziente.

Esistono prove scientifiche sull’utilità di effettuare tempestivamente, a livello di cure primarie, una valutazione clinica e un colloquio mirato in tutte le situazioni in cui siano presenti segni di decadimento cognitivo o segnalazione di questi da parte dei familiari.
Per tale fine, il medico di medicina generale si può avvalere di strumenti psicometrici semplici con l’obiettivo di raggiungere precocemente una diagnosi e, quindi, la messa in atto di interventi terapeutici e assistenziali potenzialmente utili.

In conseguenza dell’elevata varietà dei sintomi, la demenza spesso non viene diagnosticata precocemente.
La diagnosi tempestiva consente di elaborare e sperimentare interventi, anche farmacologici, prima che il danno neuronale sia avanzato e dunque inemendabile.
La diagnosi tempestiva di demenza permette una migliore gestione di alcune fondamentali implicazioni psicologiche e pratiche della malattia, influendo anche sull’equilibrio del contesto famigliare e sociale in cui il malato è inserito.

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    Bibliografia

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